Giornata mondiale del pistacchio 2022: un motivo in più per mangiarlo, amarlo e condividerlo
Il suo verde brillante consuma le retine. La sua croccantezza irretisce i sensi. Il suo gusto genera giustificate sincopi nella popolazione dell’intero globo. È il pistacchio l’alimento che ha piegato la volontà di grandi e piccini e li ha accomunati nel grande peccato della gola senza lasciare nessun superstite. Lo dimostra il fatto che sia stata istituita una giornata in suo onore – per esaltarlo, per gustarlo, per idolatrarlo.
Amanti del pistacchio, e food lovers in generale, segnatevi questa data se non la conoscete già: il 26 febbraio si celebra la giornata mondiale del pistacchio. Un’occasione per cucinarlo o comprarlo, un’opportunità per donarlo oppure un buon motivo per ordinarlo e goderselo spaparanzati sul divano di casa, davanti a una puntata di This is us. Qualunque sia il tuo piano, il Fato ti ha offerto una buona ragione per coltivare questa passione e, magari, condividerla con qualcun altro.
In tutto ciò, quanto ne sai davvero di pistacchio? E quante ricette conosci che comprendono questo gettonatissimo ingrediente? Forse, possiamo darti una mano a colmare eventuali lacune o, più probabilmente, a metterti addosso una fame immonda.
Pistacchio: proprietà, usi e benefici nutrizionali
Il pistacchio è un albero da frutto originario del Medio Oriente e, in specie, del territorio della Siria (allora Persia). I suoi usi, in questa zona del pianeta, sembrano risalire all’epoca preistorica come testimoniano alcuni scritti databili nel II secolo d.C. e si tramandano fino ai giorni nostri con un’impennata produttiva collocabile nell’ultimo ventennio.
Il pistacchio, insomma, è sempre esistito. Nel tempo, tuttavia, è diventato parte di una coltivazione di nicchia che vede l’Italia come settimo produttore al mondo e che, nel nostro territorio, trova la sua massima espressione nelle zone di Bronte, Adrano e Raffadali in Sicilia. È qui che si gioca il primo test sulla tua preparazione in materia: se non hai mai sentito parlare del pistacchio di Bronte, non sei degno di continuare questa lettura.
In linea di massima, stiamo parlando di un frutto che viene prevalentemente (se non esclusivamente) impiegato in cucina, sia per preparazioni dolci che salate e sia nella sua versione al naturale che tostata. Basti pensare alla crema al pistacchio, alla mortadella al pistacchio, al tiramisù al pistacchio, alla pizza mortadella e pistac- Basta! Abbiamo già fame!
Quello che spesso si ignora, troppo presi dalla brama di ingozzarsi, è che del pistacchio si apprezzano anche i benefici nutrizionali. I migliori pistacchi contengono vitamine, sali minerali (calcio, fosforo, rame, potassio) e grassi monoinsaturi che favoriscono il buon funzionamento di tutto l’organismo. Certo, va da sé che il consumo debba avvenire con moderazione perché il valore energetico dei pistacchi si attesta su un livello che non scherza: 608 calorie per 100 grammi.
Questo per dire che di buoni son buoni. È solo che, se mangiati in modo eccessivo, possono dimostrarsi non proprio un alleato della linea come, del resto, qualsiasi cosa di cui si abusi.
Il pistacchio in cucina: ricette da sbavare
Ora che una panoramica pseudo-scientifica sul pistacchio è stata fatta, possiamo passare a ciò che ci interessa davvero e, cioè, parlare di cucina. In particolare, in occasione della giornata mondiale del pistacchio, vale la pena snocciolare qualche ricetta goduriosa con la quale dare giusto rilievo a questo fatidico giorno. Insomma, se è vero che ogni occasione è buona per godersi un po’ la vita, perché non dovrebbe dirsi lo stesso di questo 26 febbraio 2022?!
Un avviso ci sentiamo in dovere di farlo: non sei pronto per la valanga di cibo con cui verrai travolto né per la fame nera che ti monterà di qui a pochi minuti. Ce ne prendiamo la responsabilità? Ovvio, e anche volentieri.
Cheesecake al pistacchio, un classico rivisitato
Partiamo col botto e con una rivisitazione in pieno stile nostrano. Non ce ne vogliano gli amici americani, ma quando si tratta di cibo noi sappiamo sempre come dare quella spinta in più capace di rendere qualcosa da semplicemente buono a sublime. Ora, hai presente l’irresistibile e perfetta NY cheesecake? Ecco, mettici un’aggiunta di pistacchio e hai preso un volo di sola andata per il paradiso.
Alla cremosità avvolgente del formaggio, si aggiunge infatti la nota dolce e prepotente del pistacchio siciliano, creando un mix orgasmico che ti fa venir voglia di piangere di assaggio in assaggio. A fare da sfondo a questo connubio perfetto, la croccantezza della base burrosa che ti parla e dice “ehi, io e te non abbiamo ancora finito”.
Panettone, colombe e uova di Pasqua al pistacchio: glicemia portami via
Le vacanze di Pasqua 2022 sono alle porte e… Davvero vorresti privarti della possibilità di avere un maestoso, lussurioso, irresistibile panettone al pistacchio sulla tua tavola? O, più precisamente, di una colomba pistacchio? Magari, accompagnati da una bella crema al pistacchio spalmabile, dove poter affondare il coltello per cospargere abbondantemente la fetta fin quando dell’impasto in sé non rimane che il sentore.
In commercio ne esitono decine, se non centinaia, per tutti i gusti e per tutti i portafogli. Se è vero che a dominare la scena è il richiamo irrinunciabile al pistacchio siciliano e in particolare a quello di Bronte, lo è altrettanto sottolineare l’importanza dell’artigianalità. Questo tipo di dolce – anche se prodotto da tempo a livello industriale – riscontra il suo massimo successo come panettone artigianale (o colomba artigianale).
Immagina una corona lievitata per ore, ore e ore troneggiare sulla tavola di Pasqua: è soffice come una nuvola, ricoperta in superficie da un sottile strato di glassa verde tenue e farcita con abbondante crema al pistacchio. Immagina anche di inciderla con un coltello e prenderne una bella fetta per te. Riesci a sentire il profumo che emana? Noi sì e, se fossi così gentile da passarcene un bel pezzo, te ne saremmo grati.
E che dire delle uova di Pasqua al pistacchio, la moda del momento? Lucide, spesse, pronte a sciogliersi in bocca, ti invitano a scartarle poco alla volta per non perderti nemmeno un attimo del presente. Ahhh! Le vacanze di Pasqua sono proprio belle, sì. Per le reunion con i parenti, sia chiaro.
Pizza pistacchio e mortadella e la vita “sapi cchiù bella”
Va bene, va bene. Lo ammettiamo. A questo punto dell’articolo, siamo già stati abbastanza crudeli. È anche vero che, se una cosa ci hanno insegnato decenni di cattivi Disney, non c’è mai fine al peggio… o al meglio, nel nostro caso.
Una delle sperimentazioni pistacchiose più recenti vede la creazione di un connubio tra l’ingrediente di cui stiamo parlando e uno degli indiscussi protagonisti della cucita italiana: la pizza. Ora, cosa può mai esserci di sbagliato nell’aggiungere noci di pesto di pistacchio su un letto di mozzarella e nell’adagiarvi sopra fette sottili di profumosa mortadella? Nulla, ecco cosa!
È per questa sua bontà illegale che la pizza con mortadella e pistacchio è entrata a gamba tesa nei menù delle pizzerie e nella top 3 dei gusti preferiti dagli italiani. Ogni zaffata è insieme tormento e godimento; e ogni morso è letteralmente un assaggio di Eden. Diciamo che ordinare una pizza mortadella e pistacchio il 26 febbraio può essere un’idea – un’ottima idea – per onorare questo magico ingrediente.
Lasagne al pesto di pistacchio: non sei pronto per questo
Partiamo da una premessa che può sembrare scontata, ma che decisamente non lo è. Se sei siciliano, il pistacchio ti scorre nelle vene e lo hai mangiato in tutte le declinazioni possibili e immaginabili: arancini al pistacchio, rosticceria al pistacchio, gelato al pistacchio, salmone al pistacchio, pasta con pesto di pistacchio e speck, liquore al pistacchio e chi più ne ha più ne metta. Nella mente di un siciliano, non c’è cosa che non possa essere sublimata con l’aggiunta di questo ingrediente, ivi comprese le ricette più risalenti della tradizione.
Prendi una teglia di lasagne, ad esempio. Togli il ragù, aggiungi il pesto al pistacchio di Bronte alla besciamella, piazza la mortadella tra uno strato e l’altro, non dimenticare l’aggiunta di un formaggio filante ed ecco fatto. Il risultato è una solenne lasagna pistacchio e mortadella fumante e con una crosticina in cima che sussurra “mangiami, mangiami, mangiami”. Altro che sirene!
Ora, se è vero che non è necessario aspettare la giornata mondiale del pistacchio per mangiare una di queste prelibatezze, ci pare onesto ricordare a noi stessi che vale sempre la pena di festeggiare qualcosa. Viviamo in un mondo caotico e imprevedibile, reduci da due anni di sacrifici inimmaginabili, con tutto ciò che ne è conseguito sotto il lato psicologico e non. Ce la meritiamo proprio una giornata felice, color verde pistacchio.
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